Le dichiarazioni sul funzionamento del Tubo Tucker, le campagne pubblicitarie comprese, non erano basate su studi scientifici che spiegassero il principio tecnico del funzionamento : alle persone alle quali veniva prospettato un risparmio sulla loro bolletta del gas, o combustibile in generale, non interessava molto il “principio scientifico”, ma soltanto verificare se quanto reclamizzato corrispondeva alla verità. E quale sistema migliore e rapido se non proprio quello di far provare il dispositivo TUCKER per un periodo di tempo sufficente per verificarne il risparmio?
Già la Tucker dava il suo prodotto in CONTO VISIONE GRATUITO, con spese di istallazione a proprio carico, e se il cliente alla fine della prova avesse ritenuto che la percentuale del risparmio ottenuto fosse stata per lui conveniente, avrebbe potuto acquistare il prodotto. Altrimenti il dispositivo veniva smontato, sempre a spese della Tucker.
Il modulo del conto visione, è un modulo prestampato dove veniva chiaramente scritto che il Tucker veniva dato in prova dal periodo che andava dal…………… al………………, e non c’era scritto che bastava istallarlo per verificare dopo un’ora la percentuale di risparmio, come le prove che hanno fatto invece i tecnici della procura. Perchè specifico questo? per due motivi : il primo è che il dispositivo aveva bisogno di un tempo minimo e variabile per poter andare a regime, infatti fra i documenti sequestrati dalla procure, vi sono anche quelli relativi alle tarature dell’impianto, la prima dopo dopo qualche settimana e la seconda dopo minimo 30/60 gg. Solo dopo la seconda taratura il cliente poteva quantificare il reali risparmio e solo la seconda taratura il cliente decideva se acquistarlo o meno. Il secondo motivo è che se per qualsiasi motivo, di natura tecnica, di inesperienza, di errore nell’istallazione ecc, il dispositivo non avesse portato al risultato di risparmio promesso, la Tucker non voleva di certo avere nessun tipo di denuncia ma piuttosto farsi carico del problema, come faceva, cercare di risolverlo o di capire la problematica, farne bagaglio di esperienza professionale, come fanno tute le aziende e qualora non riuscisse all’istante a risolvere il problema, quanto meno non far rimettere denaro al cliente.
DI FATTO FRA LE CENTINAIA DI ISTALLAZIONI ESEGUITE DALLA TUCKER DI CUI SI HANNO CERTIFICAZIONI DI PIENA SODDISFAZIONE DA PARTE DEL CLIENTE, documenti che anche il tribunale possiede, NON RISULTA PERVENUTA NESSUNA DENUNCIA DA PARTE DI NESSUN CLIENTE.
E per cliente intendo dire cliente finale e non l’Affiliato : chiarisco questo perchè si è voluto far credere che il cliente di fatto era l’affiliato mentre invece il nuovo Affiliato acquistava una licenza, alla quale erano annessi n°2 dispositivi di diametro di 1 pollice, diametro che erano facilmente reperibili in caldaie di Hotel, Ristoranti, Forni e comunque in grandi impianti. Dunque il nuovo Affiliato, aiutato dal Manager andava alla ricerca di un impianto dove poter istallare i propri dispositivi, i quali prima di essere venduti, venivano dati in PROVA GRATUITA, e se soddisfatti del risparmio ottenuto lo acquistavano.
NESSUN CLIENTE HA MAI DENUNCIATO LA TUCKER, NEMMENO DOPO LO SCANDALO MEDIATICO.
A riprova di quello che sto dicendo potrete scaricare la documentazione riguardante il RECESSO di un cliente che , dopo aver provato il dispositivo TUCKER e dopo aver riscontrato SOLO UN 11% di risparmio sul combustibile, lo restituiva al mittente motivando che il risparmio ottenuto era differente da quanto reclamizzato dal venditore e che il l’ammortamento della spesa che avrebbero dovuto affrontare, sarebbe accaduta in troppo tempo.
In questo caso, indipendentemente dalla valutazione del cliente, la Tucker come sempre, senza batter ciglio si è mossa al fine di rimuove re il dispositivo e pagare le spese, come promesso e sottoscritto nel MODULO DEL CONTO VISIONE.